
San Cataldo di Lecce
8 Agosto 2019Si tratta della marina popolare dei leccesi che più che case hanno come riferimento le cabine balneari dove tutta la famiglia allargata trova all’interno di tutto e di più nonna con parmigiana compresa. Un tempo poteva essere raggiunto grazie al tram che la collegava al capoluogo lungo una via parallela all’odierna “superstrada”. Oggi di quella strada non rimane quasi nulla se non alcuni tratti. Sarebbe bello ripristinarla come via pedonabile/ciclabile.
Di antico e storico rimane solo il “monumento ai caduti” dell’antico Porto di Adriano; il resto è dato da ville e villette databili dagli anni ’60 in poi.
In alcune occasioni è stata scelta come location per spettacoli e gare per i leccesi, come quello che ha visto protagoniste le Frecce Tricolori.
La storia, o più la leggenda, narra del sito come luogo di agiografici sbarchi. Secondo alcuni sarebbe sbarcato qui l’evangelista Marco, nelle sue funzioni di discepolo di Paolo che, portando alla comunità cristiana di Roma la famosa Lettera, per una tempesta è costretto a sbarcare. Qui incontra un patrizio del luogo, tal Oronzo che ascoltando le parole del “postino” si converte al cristianesimo e diventa il primo capo della comunità leccese, il primo vescovo. A Lui succederà il nipote Fortunato. Marco, cugino di Barnaba, negli Atti degli Apostoli viene indicato con il nome di Giovanni, secondo altri di Giusto.
Altra leggenda vede lo sbarco, sempre per tempesta, di Cataldo, santo Irlandese e da qui il nome.
Gran parte della zona circostante a San Cataldo è fatta di palude, in gran parte bonificata durante il ventennio. Le paludi dell’Osai WWF delle Cesine accoglie ancora fauna protetta.
Nei dintorni delle marine di Lecce sono numerose le costruzioni relative al quel periodo.
Nel centro della Marina quello che era un complesso per bar e servizi per la marina che negli ultimi anni sono andati in abbandono e in lento degrado. Ultimamente è diventata una bacheca a cielo aperto dove gli artisti della street art hanno colorato il loro atto di accusa contro la TAP, contro il clima di paura e di insicurezza alimentato da alcuni politici nell’ultimo periodo. Non mancano le radici prettamente leccesi con il ritratto di Bruno Petrachi.
(Aggiornato l’8.8.2019)